La Bibbia è vera?

La Bibbia è vera? “… Ispirata da Dio”
Quindi la Bibbia è vera? Se la Bibbia è veramente ciò che dice di essere, le implicazioni sono notevoli. La Bibbia afferma esplicitamente di essere “data per ispirazione di Dio, ed è utile per insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia” (2 Timoteo 3:16). Naturalmente la Bibbia non è l’unico libro che vanta l’ispirazione divina, ma è unica nel suo genere in quanto offre concrete evidenze per sostenere le sue pretese. Addirittura sfida i suoi stessi lettori a metterla alla prova, esortandoci a “Provare ogni cosa” (1 Tessalonicesi 5:21).

La Bibbia è vera? Il test della profezia
La Bibbia è vera? Indubbiamente l’evidenza maggiore che sostiene la veridicità dell’ispirazione divina della Bibbia è l’adempimento delle profezie bibliche. Considerate il seguente esempio: se un uomo potesse prevedere in modo chiaro e costante il futuro, esisterebbe l’industria multi miliardaria delle scommesse di Las Vegas? Certamente no! Ma dato che l’uomo non ha le capacità innate di predire il futuro, possiamo concludere che la profezia è un indicatore ragionevole di un’ispirazione soprannaturale. La Bibbia contiene più di un migliaio di profezie ispirate. La maggior parte di queste profezie si è già avverata e possono essere verificate nella storia secolare. Considera ad esempio le profezie di Ezechiele riguardanti il giudizio di Dio contro l’antica capitale Fenicia di Tiro (Ezechiele 26). La profezia afferma che Tiro sarebbe stata dapprima rasa al suolo dal re Babilonese Nabucodonosor. Più in là sarebbe stata distrutta completamente da una coalizione di nazioni, livellata come la superficie di un sasso e le sue rovine (anche la sua polvere) sarebbe stata buttata nel mare dove i pescatori avrebbero steso in futuro le loro reti. Le nazioni circostanti avrebbero visto la sorte di Tiro e si sarebbero arrese senza battaglia. Questa è una profezia alquanto strana, ma le condizioni della profezia di Ezechiele furono adempiute fin nel minimo dettaglio. Nabucodonosor saccheggiò Tiro. Più tardi, Alessandro Magno condusse una coalizione di nazioni contro Tiro, la demolì, la rase al suolo e gettò le sue rovine nel mare. Il sito antico divenne (ed è tutt’oggi) una luogo dove i pescatori asciugano le loro reti. (per una conferma secolare, si veda General History for Colleges and High Schools, Boston, Ginn & Co., p. 55).

La profezia non è solo un fenomeno del passato antico. La profezia Biblica è adempiuta ancora oggi davanti ai nostri occhi. Considera la nazione di Israele. Gli ebrei erano “i meno numerosi d’ogni popolo” (Deuteronomio 7:7), senza patria e senza libertà, schiavi in Egitto. All’epoca l’Egitto era una potenza dominante nel mondo. Tuttavia, a causa di una promessa che Dio ha fatto ad un uomo di nome Abramo, a suo figlio Isacco e al nipote Giacobbe secoli prima, Dio salvò gli Israeliti dalla loro cattività “con potente mano e con braccio disteso, con grandi terrori, con miracoli e con prodigi” (Deuteronomio 26:8). Dio donò agli Israeliti una patria, fece un patto con loro, e gli affidò la Bibbia. Israele è una nazione messa da parte per Dio quale testimonianza di Dio ad un mondo che aveva girato le spalle al proprio creatore. Tristemente, la storia di Israele, come quella del mondo, è stata una storia di ribellione costante contro Dio. Volta dopo volta il popolo Giudaico si ribellò, veniva punito da Dio per poi umiliarsi e pentirsi della propria ribellione per tornare a Dio e ricevere nuovamente le benedizioni divine. Ma dopo poco il processo ricominciava da capo. Finalmente Dio mandò delle nazioni contro di loro (come fece con l’antica Tiro) e cacciò gli Ebrei dalla loro patria. Nel 70 a.D. le legioni romane decimarono Israele, dispersero gli Ebrei in tutto il mondo e gli proibirono di rimettere piede nella loro terra. Gli Ebrei rimasero senza patria per 1900 anni! Tuttavia Dio aveva promesso a Israele che sebbene li avrebbe esiliati dalla loro terra li avrebbe conservati come popolo e che un giorno li avrebbe riportato nella loro patria (si veda per esempio Levitico 26:13-16; Neemia 1:8-9; Deuteronomio 30:1-5). E’ un miracolo di per sè che gli Ebrei siano sopravvissuti e siano rimasti come un popolo distinto senza aver avuto una patria per 1900 anni. Ogni altra nazione che ha perso la patria è stata eventualmente assimilata dalle nazioni circostanti, perdendo la propria identità nel corso di qualche secolo. Gli Ebrei invece sono rimasti e sono miracolosamente tornati in Israele come loro terra ufficiale nel 1948.

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